Cos’è il Fab Working: il nuovo modo di lavorare appena arrivato in Italia

 

Non lo sapevi? A quanto pare lo smart working è già superato, o forse no. C’è un nuovo modello basato sulle esigenze e sull’ascolto dei propri lavoratori con un nuovo nome: FAB Working. Semplice questione di etichette o un vero ulteriore avanzamento verso il futuro dell’HR Management?

Intanto cerchiamo di capire cos’è, chi lo ha introdotto in Italia e come funziona.

 

Un nuovo acronimo

L’ultimo modo di lavorare arrivato in Italia si nasconde dietro tre semplici lettere, FAB ovvero Flessibile, Adattabile, Bilanciato.

Sembra trattarsi di un vero e proprio superamento dell’ormai vecchio smart working. Il FAB working è un nuovo strumento che permette di modernizzare il modello organizzativo e si basa sull’ascolto delle esigenze dei lavoratori.

Come sappiamo dopo la pandemia, le esigenze sono cambiate: e l’obiettivo è sempre di più cercare di coniugare il bisogno di flessibilità con l’equilibrio della propria vita privata.

 

I lavoratori decidono in autonomia

Sono i dipendenti e i collaboratori stessi ad aver co-creato il FAB Working. Infatti è proprio ascoltando i loro suggerimenti e bisogni che è stato pensato questo nuovo modello organizzativo.

In sintesi si tratta di far decidere in autonomia a ogni team di lavoro, in base alle esigenze specifiche, il giusto mix di giorni da lavorare in presenza e da remoto.

Il totale dei giorni può essere modificato nel corso del tempo (perché le necessità possono cambiare) così da creare uno strumento che evidenzi i vantaggi del lavoro da remoto e del lavoro in presenza.

 

L’unione fa la forza

Non si tratta quindi di dire addio al lavoro in ufficio, anzi: il FAB working è un contesto nel quale l’ufficio diventa una risorsa complementare al lavoro svolto da casa. E’ sul luogo di lavoro fisico, lavorando in team, che si riescono a gettare le basi per la progettazione condivisa di questo nuovo strumento.

I benefici sono duplici, sia per i lavoratori sia per l’azienda. É dimostrato infatti che ad un miglior equilibrio tra lavoro e vita privata e un generale senso di soddisfazione e benessere dei lavoratori, si associa un aumento concreto delle performance in chiave di efficienza ed efficacia.

 

I pionieri

Ad introdurre per primi il FAB working in Italia è stato il gruppo Nestlé: prima con un periodo di prova nel 2022, poi rendendolo definitivamente attivo dall’inizio del 2023.

Il nuovo strumento organizzativo sembra riscuotere l’apprezzamento dei lavoratori: secondo un’indagine interna, l’80% di chi ha sperimentato il FAB working lo trova ideale per aumentare fiducia e autonomia all’interno dell’ambiente di lavoro. 

Il FAB working riscuote successo soprattutto tra le donne e i lavoratori tra 20 e 29 anni: questo perché permette di bilanciare al meglio le esigenze lavorative e di vita privata.

E tu lo introdurresti nella tua azienda?

 

Leggi anche: Inclusione in ambito HR: cosa vuol dire?

 

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